Quote rosa: dove stiamo andando

In NoiD Telecom crediamo che le quote rosa siano uno strumento che serve a garantire la parità di genere e promuovere il merito, valorizzando i talenti femminili per contribuire attivamente allo sviluppo economico e sociale del nostro paese. Importante evidenziare che si tratta di una misura adottata non solo in Italia dal 2011 con la legge Golfo – Mosca, ma anche a livello a livello europeo con una analoga direttiva “Women on Boards”(2022), a testimoniarne e rafforzarne l’utilità in tutti i paesi per ridurre il gender gap, valorizzare il talento femminile e favorirne la partecipazione nei ruoli di responsabilità. La presenza delle donne nei CdA è una leva fondamentale per la crescita delle aziende e il mantenimento delle  quote rosa è ancora utile per stimolare il necessario cambiamento di paradigma. Il Rapporto annuale sulla Corporate Governance di Consob Il Rapporto annuale della Corporate Governance delle società italiane evidenzia come la rappresentanza femminile nei board sia passata dal 7% nel 2011 al 44% nel 2021. “L’evoluzione nel tempo della diversity degli organi di amministrazione e controllo riflette anche l’aumento della presenza femminile, legata all’applicazione delle disposizioni in materia di quote di genere. In particolare, nell’ambito degli organi di amministrazione, si rileva complessivamente una lieve riduzione dell’età media, un innalzamento del livello di istruzione e una maggior diversificazione dei profili professionali. L’impatto delle quote di genere sulla diversity dell’organo di controllo è, invece, meno marcato.” Anche Nadia Linciano, alla guida del Dipartimento Studi Economici di Consob che cura questo Rapporto, già nell’intervista che ci aveva concesso un anno fa, aveva evidenziato come il percorso fosse ancora lungo e i dati dell’ultimo studio lo confermano: “In linea con quanto osservato negli ultimi anni, rimane limitato il numero di casi in cui le donne ricoprono il ruolo di amministratore delegato o di presidente dell’organo amministrativo, mentre risulta più diffuso il ruolo di consigliere indipendente. Le donne sono titolari di più di un incarico di amministrazione nel 30% dei casi, un dato in flessione rispetto all’anno precedente e al massimo raggiunto nel 2019 (34,9%).” Conoscenza e consapevolezza di questi strumenti permettono di raggiungere l’obiettivo -collettivo di uomini e donne – che si traduce in un successo sociale ed economico per il nostro Paese.

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Il decennale di NoiD, le riflessioni della Presidente Cristina Carollo

Ieri l’AD di TIM Pietro Labriola ha annunciato il percorso di riassetto del Gruppo, dando vita ad un progetto ambizioso e necessario che solo qualche mese fa sembrava impossibile. Abbiamo avuto il piacere di ospitare Pietro Labriola qualche giorno fa alla festa per il decimo anniversario di NoiD Telecom, che ha visto anche una ampia partecipazione di colleghe e colleghi; e anche questo qualche mese fa non era prevedibile. Fino a qualche anno fa le discussioni sul gap di genere erano materia da accademici, roba da circolo Pickwick: nessuno ammetteva che ci fosse un problema e di conseguenza nessuno credeva che il problema fosse da risolvere. Oggi le cose sono cambiate, si è alzata l’attenzione su questi temi, non solo a livello nazionale, ma mettere in campo azioni concrete sulla equità di genere richiede ancora sofferti compromessi. Le azioni non sono spontanee e richiedono l’introduzione di direttive, come ha dimostrato la recente approvazione in Commissione Europea del progetto sulla parità di genere presentato per la prima volta proprio 10 anni fa nel 2012.   Le donne si rendono conto delle difficoltà che certi percorsi hanno in sé, e delle resistenze che si attivano. Le professioniste di NoiD sanno che TIM sta intraprendendo un percorso di enorme portata: guardano con responsabilità a questo percorso pronte a fare la loro parte e consapevoli che il riassetto è assolutamente necessario e non più rinviabile. Anzi vedono in questa discontinuità un’opportunità. Spesso sono i salti che liberano energie e rendono possibile ciò che prima non lo era: guardate cosa è successo con la pandemia e lo smartworking, che relazione pazzesca fra necessità e opportunità si è creata, nonostante l’urgenza, si sono superate le precedenti resistenze con risultati straordinari, che hanno portato ad una evoluzione, ad un punto di non ritorno su alcune prassi ed abitudini. E’, perciò, importante che le cose urgenti non abbiano il sopravvento sulle cose importanti (D.Eisenhower); e cioè che nella complessità del percorso e nell’indirizzare i vari obiettivi di business non si perda di vista l’obiettivo della parità di genere, che significa avere più donne nell’organizzazione e che queste donne siano pagate come gli uomini: questo le donne di NoiD si aspettano dal piano di riassetto e questo deve accompagnare i piani operativi che orienteranno il nostro quotidiano. Cristina Carollo

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Festa 10 anni NoiD

Grande successo ieri sera alla celebrazione per i 10 anni di NoiD Telecom. Momenti emozionanti nel ripercorrere le tappe di una associazione che ha precorso i tempi affrontando sin dal 2012 i dibattiti di genere, divenuti oggi di grande attualità. Valori che uniscono da sempre le sostenitrici dell’Associazione NoiD nel perseguire un obiettivo comune: promuovere il valore della donna nei ruoli manageriali all’interno della azienda. Ospite d’eccezione, Pietro Labriola, AD di TIM, che con la sua partecipazione ha voluto valorizzare il dialogo con NoiD e le imminenti novità che ci saranno in TIM per ridurre il #gendergap

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La certificazione di genere è finalmente realtà!

Se ne è parlato e soprattutto si è lavorato per mesi, ma dal 16 marzo scorso è entrata in vigore la UNI/PdR 125:2022 che introduce uno standard nazionale per la certificazione della parità di genere, la cui implementazione da parte delle aziende costituirà non solo un vantaggio competitivo, ma anche prerequisito indispensabile ed elemento di premialità nei futuri bandi pubblici. La norma UNI/PdR 125:2022 dal titolo “Linee guida sul sistema di gestione per la parità di genere che prevede l’adozione di specifici KPI inerenti alle Politiche di parità di genere nelle organizzazioni”, potrà essere adottata già dai prossimi mesi da parte di Organizzazioni di ogni dimensione e grado nell’ambito degli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. L’obiettivo di questo nuovo strumento è favorire le opportunità di carriera, la parità salariale, la tutela della maternità e della famiglia, la stabilità occupazionale, la promozione di uguali mansioni all’interno del mondo del lavoro. NoiD Telecom ha partecipato con impegno ed entusiasmo, all’interno del network di Inclusione Donna, al lavoro che ha condotto a questo importante risultato fortemente voluto dalla ministra per le Pari Opportunità, Elena Bonetti. La ministra Bonetti ha sottolineato che “le pari opportunità sono state poste dal Governo tra i temi centrali per la crescita e la ripresa del nostro Paese. La certificazione di genere aiuterà le imprese nella progettazione di politiche che investono in lavoro femminile. È uno strumento che rende concreto il principio secondo cui l’investimento sul talento femminile è conveniente per il Paese ed è conveniente per il tessuto imprenditoriale”. “La Uni/PdR 125 ha l’obiettivo di supportare un percorso di cambiamento culturale nelle organizzazioni e nella Società, necessario per raggiungere una più equa parità di genere superando la visione stereotipata dei ruoli, attivando la grande risorsa dei talenti femminili per stimolare la crescita economica e sociale del Paese” ha aggiunto il presidente di Uni, Giuseppe Rossi. Inclusione Donna, AICEO e Valore D hanno diffuso un comunicato stampa a valle della pubblicazione della norma, con alcune dichiarazioni:   “..la parità di genere nel mondo del lavoro diventa quindi un obiettivo più concreto e realizzabile” dichiara Sila Mochi, co Founder di Inclusione Donna.  “La UNI/PdR 125:2022.… rappresenta un forte strumento di consapevolezza e di accelerazione di questo processo, nonché di valorizzazione e condivisione delle buone prassi già presenti” aggiunge Paola Corna Pellegrini, Presidente di AICEO – Associazione Italiana CEO.  ” Fissare obiettivi concreti e misurarne i progressi è alla base di qualsiasi cambiamento ed è fondamentale per promuovere la leadership femminile. Incrementare la presenza delle donne a livelli apicali vuol dire creare una pipeline di talenti e sprigionare opportunità di crescita finora inespresse” commenta Paola Mascaro Presidente di Valore D. Al tavolo di lavoro non è mancato il contributo di NoiDTelecom nella persona della Vice Presidente dell’Associazione Carla Nisio. Il traguardo verso la parità di genere è ancora lontano ma questo tassello lo avvicina e ci stimola a continuare nel lavoro di partecipazione attiva sul tema, di condivisione, di sensibilizzazione. Contribuisci anche tu ad amplificare il messaggio e continua a seguirci sui nostri canali social Twitter,  LinkedIn e Facebook.

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Inclusione Donna intervista Carla Nisio, Vicepresidente NoiD

Carla Nisio, Vicepresidente di NoiD Telecom, è stata intervistata da Inclusione Donna, punto di aggregazione di tutte le associazioni portatrici degli interessi delle donne. Carla si racconta e spiega obiettivi e attività di NoiD, e quanto sia importante il valore della collaborazione grazie al network con altre associazioni di donne nel mondo del lavoro. Il suo sogno? “Vorrei davvero che fosse superata la distinzione tra sessi e che si potesse parlare di persone”. Leggi l’intervista integrale: Inclusione Donna intervista Carla Nisio vicepresidente di NoiD A cura di Mariangela Cassano e Andra Mocanu Sono napoletana e vivo a Roma. Sono un’ingegnera elettronica e una manager con oltre 25 anni di esperienza nel mondo delle TLC e dell’ICT. Il mio percorso professionale si è sviluppato nelle aziende del Gruppo TIM e mi ha consentito di partecipare ad una storia di evoluzione e di innovazione sia tecnologica che di servizi. Oggi sono in Noovle che è l’azienda del gruppo TIM che gestisce i Data Center di TIM ed offre servizi cloud: sono responsabile dell’area “Business Solutions & Center of Excellence”, gestisco il portafoglio dei servizi di Noovle ed ho la responsabilità del centro di competenza sulle tecnologie cloud. Sono vicepresidente di NoiD Telecom (Noi Donne del gruppo TIM) che si pone l’obiettivo di valorizzare i talenti femminili all’interno delle nostre aziende. Sono mamma di un bimbo di 10 anni. COME NASCE NOID TELECOM? La nostra Associazione è nata quasi 10 anni fa (compirà 10 anni a giugno e speriamo proprio di poterli festeggiare con un evento in presenza!) spontaneamente da un gruppo di noi, donne, dirigenti e quadri. Confrontando le nostre storie ci siamo rese conto che le difficoltà di ciascuna erano le difficoltà di tutte ed abbiamo deciso di condividerle. L’associazione ha istituito fin da subito un Osservatorio per monitorare la presenza femminile ai vari livelli della nostra azienda (per avere dati oggettivi da cui partire), ha lavorato e lavora sulla comunicazione interna e sui social, sul networking esterno. PERCHÉ AVETE DECISO DI ENTRARE A FAR PARTE DI ID? Fin da subito abbiamo voluto confrontarci con altre associazioni simili alla nostra (siamo partite da ADBI, Minerva, PWN; 10 anni fa non eravamo in molte…) per condividere idee, importare best practises, lavorare insieme. L’adesione a ID è scaturita naturalmente seguendo questo percorso; siamo state tra le prime ad aderire perchè siamo assolutamente convinte che sommando le nostre energie potenziamo la nostra voce, e i fatti ce lo stanno dimostrando SECONDO TE QUALI SONO LE AZIONI PRIORITARIE DA COMPIERE AFFINCHÉ LA MISSION DI ID SI REALIZZI? Sono molte le direzionii sulle quali è necessario lavorare per realizzare una piena chiusura del gender gap. Quando, all’atto della costituzione di ID, discutemmo il denominatore comune tra tutte noi, ci trovammo d’accordo su due direttrici principali: lavoro e rappresentanza nelle istituzioni. Ma siamo attive anche altri in ambiti , quali la lotta alla violenza di genere, e il cambio culturale. NoiD Telecom è focalizzata sul mondo del lavoro. Per questo abbiamo partecipato attivamente alla redazione della PdR sulla certificazione di genere ed ora siamo convinte che serva un’azione di lobbing per far sì che la certificazione venga finanziata e sostenuta dal governo. Questa per noi è l’azione prioritaria. QUAL È IL SOGNO CHE VORRESTI VEDERE REALIZZATO PER LE DONNE IN ITALIA E NEL MONDO? Vorrei davvero che fosse superata la distinzione tra sessi e che si potesse parlare di persone, ma finchè esisterà un gap di genere questo non sarà possibile.

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Due chiacchiere al femminile con Chiara Soldati: “Power skill della leadership femminile”

Sul tema #leadership al #femminile, NoiD Telecom ha incontrato Chiara Soldati, produttrice del vino d’eccellenza Gavi e alla guida dell’azienda di famiglia La Scolca. Capacità, Coraggio e Determinazione sono per Chiara i fattori abilitanti per permettere alle donne di affermarsi nel mondo del lavoro superando la disparità di genere. Lo scambio di riflessioni con Chiara sul suo percorso professionale e la condivisione delle sue esperienze come donna e come imprenditrice, vogliono essere di ispirazione per le donne dell’associazione, e non solo, sulla #leadership al #femminile. Chiara Soldati, un bel sorriso aperto e grintoso che ispira fiducia. Già da bambina, respirando il profumo del vino fra i filari e le cantine, si appassiona alla produzione del vino. Si dedica con passione anche alla sua formazione scolastica e, dopo gli studi classici, sceglie un indirizzo giuridico economico. Nel 1993, a soli 18 anni, è già nell’azienda di famiglia. Nel frattempo pratica sci a livello agonistico; la disciplina sportiva le insegna a rialzarsi dopo le cadute, la prepara ad affrontare le sfide della vita e della professione. A 25 anni è rappresentante dell’imprenditoria femminile e supporta lo sviluppo multifunzionale delle attività rurali; oggi fa parte del consiglio di Confagricoltura ed è presidente del Movimento Turismo del Vino Piemonte. Ha prestato il suo impegno in diversi settori: enoturistico, sociale e per la parità di genere. Si è dedicata alla promozione del turismo nella sua regione, la Liguria, al recupero e conservazione dei beni artistici e culturali del Territorio, come consigliera FAI, alla divulgazione del patrimonio letterario e culturale, come rappresentante MIUR nel CDA del Conservatorio Niccolò Paganini di Genova; nel 2019 è stata nominata consigliere dell’Associazione Internazionale, con sede negli Stati Uniti, Women of the Wine & Spirits. Nella convinzione che i progetti si realizzino con risultati migliori valorizzando le sinergie e le diverse componenti, la condivisione delle competenze e delle esperienze, la capacità di mediazione, l’attenzione a prevenire e mitigare gli attriti con sensibilità, caratteristiche tipiche della leadership femminile, le hanno consentito di affermarsi in un mondo, quale quello dell’agricoltura, prevalentemente maschile. Chiara, nella sua azienda, ha un team formato al 50% da uomini e al 50% da donne; è una squadra motivata dall’orientamento al risultato comune e condiviso, dal rispetto delle caratteristiche di ciascuno, qualità su cui si fonda un rapporto di fiducia reciproco. La sensibilità di una donna “capo” è un fattore agevolante nella costruzione di un gruppo coeso. Dialogando con Chiara sulle differenze di genere e sulla maggiore difficoltà che le donne incontrano per raggiungere posizioni di rilievo, riflettiamo su quanto per figure femminili sia importante resistere alla tentazione di copiare i modelli maschili, ma riconoscere che le diversità uomo-donna devono cooperare in maniera costruttiva al successo comune, apportando ciascuno le proprie specificità. Il plus delle donne è essere ispirate dalle emozioni e servirsene come motore. Per le donne, afferma inoltre Chiara, la formazione è ancora più importante perché non possono permettersi di mostrarsi impreparate: a loro si giustifica meno. Bisogna essere curiose, progettare, credere nei propri sogni e nelle proprie capacità, e, oltre a ottenere pari condizioni “ai nastri di partenza”, imparare a cercarle le opportunità! Capacità, Coraggio e Determinazione sono le chiavi per affermarsi in azienda come nella vita.  Le donne, sottolinea Chiara, soffrono spesso limiti che esse stesse si pongono, ma possono arrivare dove vogliono, seguendo il proprio personale percorso, purché abbiano chiaro il punto di arrivo, e non dimentichino il punto di partenza. Un grazie speciale a Chiara ed un grande in bocca al lupo per le sue prossime sfide tutte al femminile!

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The Magic of Christmas

“The Magic of Christmas”, l’evento organizzato da NoiD, EWMD e PWA che si è svolto il 15 dicembre a Roma, è stato allietato dall’esibizione di Gaia Vazzoler, pianista e musicologa, dal titolo “Donne in musica: spartiti senza voce”. La pianista ha offerto alla platea un’eccellente esibizione e un programma musicale originale, alla scoperta di talentuose compositrici vittime del “gender gap”, le quali dovettero affrontare tabù e pregiudizi per seguire la propria inclinazione e sviluppare il proprio talento artistico. Scopriamo in breve le storie di queste compositrici: • Nannerl Mozart: nulla ci è pervenuto della sua opera; il padre favorì il talento del figlio maschio – Wolfgang Amadeus – in maniera esclusiva arrivando a distruggere le composizioni della figlia, ritenendo sconveniente la composizione musicale per una donna. • Fanny Mendelssohn,“Andante soave”: sorella del celebre Felix, che propose di pubblicare la musica composta da lei con il proprio nome. Fanny riuscì invece a trovare un editore che pubblicasse le sue composizioni, così da conservarne memoria storica. • Maria Agatha Szymanowska, Notturno “Le murmure”: un grande esempio di emancipazione: separata, con due figlie, fu pianista concertista in tournée per l’Europa fino a stabilirsi in Russia. Prima interprete ad eseguire le composizioni a memoria, vera star internazionale che fece perdere la testa a GoethE e fu di ispirazione per il giovane Chopin. • Clara Wieck Schumann, “Piece Fugitive op 15 n. 1”: moglie devota del celebre Robert Schumann, col quale ebbe sette figli, manteneva la famiglia sfibrandosi in concerti faticosissimi. Nei pochi momenti che riusciva a dedicare alla composizione, scrisse musiche bellissime per pianoforte, orchestra e musica da camera. Tra tutte le donne compositrici è la più nota e giustamente eseguita in sale da concerto. • Cecile Chaminade Souvenance: vestale della musica, con uno stile personale dolcissimo, non si sposò mai. La famiglia di origine impedì la sua ammissione al Conservatorio, e dovette pubblicare con uno pseudonimo per i primi anni. Il suo successo fu in seguito internazionale, arrivando fino in America. Ottenne la Legion d’onore. • Melanie (Mel) Boni, Preludio op. 10: fu costretta ad utilizzare uno pseudonimo che sembrasse maschile per poter pubblicare la sua musica. Obbligata dalla famiglia ad un matrimonio di convenienza, dopo dieci anni incontrò il giovane poeta di cui era innamorata da ragazza ed ebbe una figlia con lui. La sua musica, di stampo chiaramente impressionista, è dedicata principalmente al pianoforte, ma compose anche per orchestra e musica da camera. Non sono mancati nel programma musicale della serata anche pezzi di due compositori maschili, abili nel raccontare l’universo femminile: • Rossini “Una voce poco fa” (Aria di Rosina da “Il Barbiere di Siviglia”): ritratto di una giovane donna determinata, grintosa e capace di modificare il destino e gli eventi in suo favore, senza ubbidire a nessuno. • Piazzolla “Yo soy Maria” (da “Maria de Buenos Aires”): un tango che descrive Maria, una donna libera, simbolo di sensualità e passione.

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In 150 per il primo aperitivo di networking di NoiD Telecom dopo le misure restrittive dettate dalla pandemia

Un momento di condivisione della strada fatta e di quella da percorrere. In una sera di fine settembre, sulle rive del Tevere di Roma, ospiti del Lian Bistrot, ci siamo ritrovati in 150, donne e uomini uniti dalla passione di valorizzare i talenti femminili nel Gruppo TIM e dalla voglia di rivedersi, abbracciarsi -con le dovute cautele legate alla pandemia ancora in corso-, sorridere, condividere esperienze, progetti, idee. È stata una serata piacevole, tanti sono stati i commenti positivi raccolti e le colleghe che hanno deciso di unirsi in qualità di socie, sostenitrici o simpatizzanti dell’Associazione. L’appuntamento è stato l’occasione anche per un breve ma intenso intervento di Federica Romano, ricco di spunti di riflessione, sostenuto da tutto il board dell’Associazione. Dove siamo Entusiasmo e determinazione hanno guidato NoiD Telecom dal 2012 ad oggi. Proposte innovative sono state presentate e discusse con il management di TIM, creando un Osservatorio sul Gendergap per favorire un confronto trasparente su KPI definiti. Un momento importante della crescita di NoiD è stato l’adesione a Inclusione Donna, (con noi era presente Carolina Gianardi), una estesa rete di oltre 60 associazioni in Italia, che ci ha consentito di contribuire attivamente a progetti ambiziosi come la Certificazione di Genere, i lavori del W20 e partecipare ad eventi importanti come SocialWomenTalks, tutti volti alla parità di genere quale fattore di innovazione e successo. Negli ultimi anni abbiamo accolto il supporto dei colleghi uomini interessati ai temi della parità e dell’inclusione per sostenere insieme uno stile di management orientato al merito e contribuire al cambiamento culturale verso la parità di genere in azienda. Grazie all’energia di colleghe volontarie, e con il sostegno di fondi raccolti attraverso il crowdfunding, abbiamo avviato la comunicazione su LinkedIn, Facebook e Twitter. Cosa ci aspettiamo nel prossimo futuro?  Il gap=0:  che il gendergap del Gruppo TIM si riduca fino a scomparire, che le giovani talentuose possano crescere e quelle meno giovani possano emergere con le loro capacità ed il loro contributo. Non è un sogno, non è una chimera, è una strada che tutte noi siamo pronte a percorre con determinazione ed impegno. Per raggiungere questi obiettivi la nostra Associazione promuove un confronto dialettico e propositivo con il vertice aziendale e con le istituzioni coinvolte sui temi dell’inclusione e dell’equità. Ognuna può fare la sua parte, già partendo dalla condivisione, dal far crescere l’Associazione e la sua voce. Unisciti a noi come socia, sostenitrice o simpatizzante e seguici  sulle pagine NoiD Telecom di Twitter,  LinkedIn e Facebook. Appuntamento al prossimo evento di networking, non mancare!

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Donne Digitali

Donne e Digitale, la rivoluzione silenziosa.

Il digitale al servizio della parità di genere, delle donne, della libertà. Sempre più di frequente viene alimentato il dibattito intorno alla rete non più deplorandone l’invadenza nella nostra vita pubblica e privata, ma evidenziando quanto l’uso delle nuove tecnologie riesca a modificare il nostro pensiero o, viceversa, assecondarlo al punto da amplificarne le aberrazioni. Abitudini, ricerche, desideri: ormai le nostre scelte dipendono dai percorsi abilitati sulla rete; allora diventa interessante sapere di quale sesso sia il pensiero che plasma il mondo digitale. Eh già, perché a leggere l’interessante articolo di @Riccardo Luna Le donne che stanno provando a salvare Internet, sembra che le donne abbiano avuto, specie al principio dell’era informatica, un ruolo poco rilevante nell’orchestrare il linguaggio digitale che ne determinò le regole. Riccardo si chiede se la maggior parte dei rischi, dei tranelli e delle cyberviolenze, non possa dipendere proprio da questa scarsa presenza di temi e strumenti tipici del pensiero femminile, quali l’attenzione, la protezione, la cura. La buona notizia però è che è in atto una rivoluzione: le donne si stanno rapidamente riappropriando dello spazio virtuale che è sempre più reale e sul quale si gioca il futuro della nostra civiltà etica e cibernetica. Stanno provando a coltivare, innestare e nutrire l’ambiente tipicamente maschile della rete, dalle piattaforme ai format, dai social alle applicazioni, di quel talento e di quel pensiero capace di indentificare velocemente BIAS culturali per trasformarli dall’interno, abbattendo dinamiche tossiche e penalizzanti per le donne. E non ci sono solo le esperienze di social e app quali Herd,  Block Party , Bumble; le donne, pur assenti agli albori e nei luoghi tradizionali del “mondo del web”, sono oggi sempre più presenti e non si piangono addosso, ma stanno realizzando iniziative molto interessanti. Come? Organizzando dibattiti su temi digitali in cui siano presenti in numero congruo, proponendo idee d’impresa che tengano al centro l’innovazione tecnologica, portando sul digitale il focus di una rivoluzione “smart” del mondo del lavoro che tenga conto anche, ad esempio, del tema della maternità, o utilizzando il digitale per risolvere problemi tipici delle donne, nel mondo del lavoro e in casa. E dopo il caso di Riccarda Zezza, vogliamo citare due donne diverse per formazione e generazione che eccellono nel loro ruolo di leader di progetti digitali. Flavia Marzano, Ex-Assessora di Roma Capitale per l’Innovazione e la Trasformazione Digitale, fondatrice degli Stati Generali dell’Innovazione, ideatrice della rete WISTER (Women for Intelligent and Smart Territories). Laurea Stem, Flavia Marzano ha una lunga carriera alle spalle come professoressa universitaria in varie città italiane e negli Stati Uniti, per le «Tecnologie della Pubblica Amministrazione». È sostenitrice dell’open source, si impegna ogni giorno per colmare il divario digitale e di genere. Oggi è consigliera di Olidata, azienda italiana che opera nel settore dell’ICT e vicepresidente di Eutopian, l’osservatorio europeo sull’innovazione democratica. Flavia è una “talker” di Social Women Talk primo evento di Digital Women’s Empowerment: una start up “che mette al centro le professioniste del digitale in un panorama in cui, troppo spesso, le donne non hanno palchi su cui salire o occasioni per far ascoltare la propria voce”. Laura De Dilectis 26 anni, Psicologa Clinica, tirocinante presso la Casa Internazionale delle Donne di Roma, è l’ideatrice di un progetto innovativo fortemente ancorato al digitale. Donnexstrada è uno dei primi progetti concreti conseguenti all’assassinio in Inghilterra della giovane donna Sarah Everard e ha l’obiettivo primario di garantire la sicurezza per tutte le donne che si muovono sole, grazie al semplice utilizzo del proprio smartphone. “Se sei per strada e non ti senti al sicuro scrivici e una di noi farà partire una diretta“. Stiamo alternando per le dirette un gruppo di ragazze attive per le ore di luce e uno per le ore notturne afferma Laura. Donnexstrada, che a oggi su Instagram conta oltre 81 mila followers, ha avviato numerose iniziative collaterali, quali uno sportello di supporto psicologico per chi ha subito abusi e violenze e, nel prossimo futuro, una mappatura delle strade di Roma, individuando le zone più a rischio, soprattutto la notte. Questo web quindi, spesso apparso come un parassita endemico che dovevamo solo imparare a tenere sotto controllo, può rivelarsi, con il contributo imprescindibile del pensiero delle donne, un luogo di confronto, uno spazio espressivo, finanche uno strumento di salvezza. di Angelica Alemanno

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Conferenza di PWA il 25 maggio 2021 alle 18.30

L’introduzione all’incontro nella TRADUZIONE a cura di NoiDTelecom dal sito di PWA. Le donne, in tutto il mondo e in tutte le culture, hanno tradizionalmente svolto la maggior parte del lavoro di cura (ad esempio verso bambini, anziani e persone con disabilità in famiglia) senza essere pagate e senza avere il supporto di adeguate infrastrutture di assistenza (inclusi asili nido e case di cura). Le donne ricoprono  un numero inferiore di posizioni apicali in azienda, e in media sono pagate il 20% in meno degli uomini per svolgere lo stesso lavoro. D’altra parte invece, le troviamo più numerose nel lavoro in nero, occasionale e part-time, nonché nelle catene di approvvigionamento di numerosi settori: per questa ragione sono più vulnerabili allo sfruttamento, agli abusi e ai cambiamenti tecnologici. Non ultimo occorre considerare che le donne italiane sono tra le categorie più danneggiate dalla crisi economica generata dall’attuale pandemia. Secondo un recente rapporto ISTAT, da febbraio 2020 (data di inizio dell’emergenza sanitaria) a dicembre 2020, e nonostante il blocco della cassa integrazione imposto dal governo italiano, l’occupazione è scesa di ben 426 mila posti. Le categorie che hanno sofferto di più sono le categorie di lavoratrici autonome o con rapporti di lavoro a tempo determinato, di età compresa tra i 25 ei 49 anni. Ma perché le donne continuano a pagare un prezzo così alto? Uno dei motivi principali è che le leggi, i regolamenti e le politiche italiane spesso non riescono a riconoscere e integrare l’effettivo valore economico del contributo di genere, determinando in ultima analisi una notevole perdita per l’Italia e la sua economia. L’Italia può rinunciare a una fetta di PIL non generata? Cosa sta facendo il Paese per promuovere l’occupazione e l’imprenditorialità delle donne e dei giovani? Secondo alcuni studi, se il tasso di occupazione femminile in Italia fosse uguale a quello degli uomini, il PIL del Paese sarebbe di circa 88 miliardi superiore al valore attuale. Allo stesso modo, è stato dimostrato che una maggiore presenza di donne nelle imprese potrebbe avere un impatto positivo significativo sul loro profitto. Ad esempio, è stato stimato che la presenza di donne in ruoli senior può aumentare il fatturato delle aziende di circa il 5%. Come sappiamo, di recente, è stata presentata una nuova bozza di Recovery Plan (“Plan” o “PNNR”). Lo scopo ultimo del Piano è promuovere la ripresa economica dell’Italia iniettando investimenti in sei aree considerate essenziali in questa misura, tra cui l’occupazione e l’imprenditorialità femminile e giovanile.  In particolare, il Piano prevede: 22,4 miliardi di euro da stanziare per “inclusione e coesione” (di cui 19,8 miliardi dal Recovery and Resilience Device e 2,6 miliardi dal Fondo); l’obbligo per le aziende di assumere donne e giovani per avere accesso ai finanziamenti; la creazione di un “Fondo Impresa Donna” per promuovere l’imprenditorialità femminile; e misure volte ad ampliare l’offerta e potenziare gli  asili nido e migliorare l’assistenza agli anziani e ai disabili. Ma queste misure sono davvero sufficienti e adeguate per recuperare l’effettivo valore economico dell’occupazione femminile e giovanile? Questi e altri temi saranno discussi alla prossima conferenza di PWA il 25 maggio alle 18.30, ora italiana Per iscriverti alla Conference clicca qui e vai a fondo pagina.

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