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Donne Digitali

Donne e Digitale, la rivoluzione silenziosa.

Il digitale al servizio della parità di genere, delle donne, della libertà. Sempre più di frequente viene alimentato il dibattito intorno alla rete non più deplorandone l’invadenza nella nostra vita pubblica e privata, ma evidenziando quanto l’uso delle nuove tecnologie riesca a modificare il nostro pensiero o, viceversa, assecondarlo al punto da amplificarne le aberrazioni. Abitudini, ricerche, desideri: ormai le nostre scelte dipendono dai percorsi abilitati sulla rete; allora diventa interessante sapere di quale sesso sia il pensiero che plasma il mondo digitale. Eh già, perché a leggere l’interessante articolo di @Riccardo Luna Le donne che stanno provando a salvare Internet, sembra che le donne abbiano avuto, specie al principio dell’era informatica, un ruolo poco rilevante nell’orchestrare il linguaggio digitale che ne determinò le regole. Riccardo si chiede se la maggior parte dei rischi, dei tranelli e delle cyberviolenze, non possa dipendere proprio da questa scarsa presenza di temi e strumenti tipici del pensiero femminile, quali l’attenzione, la protezione, la cura. La buona notizia però è che è in atto una rivoluzione: le donne si stanno rapidamente riappropriando dello spazio virtuale che è sempre più reale e sul quale si gioca il futuro della nostra civiltà etica e cibernetica. Stanno provando a coltivare, innestare e nutrire l’ambiente tipicamente maschile della rete, dalle piattaforme ai format, dai social alle applicazioni, di quel talento e di quel pensiero capace di indentificare velocemente BIAS culturali per trasformarli dall’interno, abbattendo dinamiche tossiche e penalizzanti per le donne. E non ci sono solo le esperienze di social e app quali Herd,  Block Party , Bumble; le donne, pur assenti agli albori e nei luoghi tradizionali del “mondo del web”, sono oggi sempre più presenti e non si piangono addosso, ma stanno realizzando iniziative molto interessanti. Come? Organizzando dibattiti su temi digitali in cui siano presenti in numero congruo, proponendo idee d’impresa che tengano al centro l’innovazione tecnologica, portando sul digitale il focus di una rivoluzione “smart” del mondo del lavoro che tenga conto anche, ad esempio, del tema della maternità, o utilizzando il digitale per risolvere problemi tipici delle donne, nel mondo del lavoro e in casa. E dopo il caso di Riccarda Zezza, vogliamo citare due donne diverse per formazione e generazione che eccellono nel loro ruolo di leader di progetti digitali. Flavia Marzano, Ex-Assessora di Roma Capitale per l’Innovazione e la Trasformazione Digitale, fondatrice degli Stati Generali dell’Innovazione, ideatrice della rete WISTER (Women for Intelligent and Smart Territories). Laurea Stem, Flavia Marzano ha una lunga carriera alle spalle come professoressa universitaria in varie città italiane e negli Stati Uniti, per le «Tecnologie della Pubblica Amministrazione». È sostenitrice dell’open source, si impegna ogni giorno per colmare il divario digitale e di genere. Oggi è consigliera di Olidata, azienda italiana che opera nel settore dell’ICT e vicepresidente di Eutopian, l’osservatorio europeo sull’innovazione democratica. Flavia è una “talker” di Social Women Talk primo evento di Digital Women’s Empowerment: una start up “che mette al centro le professioniste del digitale in un panorama in cui, troppo spesso, le donne non hanno palchi su cui salire o occasioni per far ascoltare la propria voce”. Laura De Dilectis 26 anni, Psicologa Clinica, tirocinante presso la Casa Internazionale delle Donne di Roma, è l’ideatrice di un progetto innovativo fortemente ancorato al digitale. Donnexstrada è uno dei primi progetti concreti conseguenti all’assassinio in Inghilterra della giovane donna Sarah Everard e ha l’obiettivo primario di garantire la sicurezza per tutte le donne che si muovono sole, grazie al semplice utilizzo del proprio smartphone. “Se sei per strada e non ti senti al sicuro scrivici e una di noi farà partire una diretta“. Stiamo alternando per le dirette un gruppo di ragazze attive per le ore di luce e uno per le ore notturne afferma Laura. Donnexstrada, che a oggi su Instagram conta oltre 81 mila followers, ha avviato numerose iniziative collaterali, quali uno sportello di supporto psicologico per chi ha subito abusi e violenze e, nel prossimo futuro, una mappatura delle strade di Roma, individuando le zone più a rischio, soprattutto la notte. Questo web quindi, spesso apparso come un parassita endemico che dovevamo solo imparare a tenere sotto controllo, può rivelarsi, con il contributo imprescindibile del pensiero delle donne, un luogo di confronto, uno spazio espressivo, finanche uno strumento di salvezza. di Angelica Alemanno

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Conferenza di PWA il 25 maggio 2021 alle 18.30

L’introduzione all’incontro nella TRADUZIONE a cura di NoiDTelecom dal sito di PWA. Le donne, in tutto il mondo e in tutte le culture, hanno tradizionalmente svolto la maggior parte del lavoro di cura (ad esempio verso bambini, anziani e persone con disabilità in famiglia) senza essere pagate e senza avere il supporto di adeguate infrastrutture di assistenza (inclusi asili nido e case di cura). Le donne ricoprono  un numero inferiore di posizioni apicali in azienda, e in media sono pagate il 20% in meno degli uomini per svolgere lo stesso lavoro. D’altra parte invece, le troviamo più numerose nel lavoro in nero, occasionale e part-time, nonché nelle catene di approvvigionamento di numerosi settori: per questa ragione sono più vulnerabili allo sfruttamento, agli abusi e ai cambiamenti tecnologici. Non ultimo occorre considerare che le donne italiane sono tra le categorie più danneggiate dalla crisi economica generata dall’attuale pandemia. Secondo un recente rapporto ISTAT, da febbraio 2020 (data di inizio dell’emergenza sanitaria) a dicembre 2020, e nonostante il blocco della cassa integrazione imposto dal governo italiano, l’occupazione è scesa di ben 426 mila posti. Le categorie che hanno sofferto di più sono le categorie di lavoratrici autonome o con rapporti di lavoro a tempo determinato, di età compresa tra i 25 ei 49 anni. Ma perché le donne continuano a pagare un prezzo così alto? Uno dei motivi principali è che le leggi, i regolamenti e le politiche italiane spesso non riescono a riconoscere e integrare l’effettivo valore economico del contributo di genere, determinando in ultima analisi una notevole perdita per l’Italia e la sua economia. L’Italia può rinunciare a una fetta di PIL non generata? Cosa sta facendo il Paese per promuovere l’occupazione e l’imprenditorialità delle donne e dei giovani? Secondo alcuni studi, se il tasso di occupazione femminile in Italia fosse uguale a quello degli uomini, il PIL del Paese sarebbe di circa 88 miliardi superiore al valore attuale. Allo stesso modo, è stato dimostrato che una maggiore presenza di donne nelle imprese potrebbe avere un impatto positivo significativo sul loro profitto. Ad esempio, è stato stimato che la presenza di donne in ruoli senior può aumentare il fatturato delle aziende di circa il 5%. Come sappiamo, di recente, è stata presentata una nuova bozza di Recovery Plan (“Plan” o “PNNR”). Lo scopo ultimo del Piano è promuovere la ripresa economica dell’Italia iniettando investimenti in sei aree considerate essenziali in questa misura, tra cui l’occupazione e l’imprenditorialità femminile e giovanile.  In particolare, il Piano prevede: 22,4 miliardi di euro da stanziare per “inclusione e coesione” (di cui 19,8 miliardi dal Recovery and Resilience Device e 2,6 miliardi dal Fondo); l’obbligo per le aziende di assumere donne e giovani per avere accesso ai finanziamenti; la creazione di un “Fondo Impresa Donna” per promuovere l’imprenditorialità femminile; e misure volte ad ampliare l’offerta e potenziare gli  asili nido e migliorare l’assistenza agli anziani e ai disabili. Ma queste misure sono davvero sufficienti e adeguate per recuperare l’effettivo valore economico dell’occupazione femminile e giovanile? Questi e altri temi saranno discussi alla prossima conferenza di PWA il 25 maggio alle 18.30, ora italiana Per iscriverti alla Conference clicca qui e vai a fondo pagina.

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Necessari strumenti oggettivi per valutare l’impatto delle politiche di genere

Lo scorso 13 aprile si è svolta l’interessante web live conference “Parità di genere: da tatticismo ad approccio sistemico”, organizzata da Studi Americani sul proprio canale YouTube in collaborazione con #InclusioneDonna. Apre l’incontro Carlotta Ventura, former Director del Centro Studi Americani cui segue l’introduzione chiara ed efficace di Sila Mochi, coordinatrice di #InclusioneDonna. Sono intervenuti Elena Bonetti, Ministra per le #PariOpportunità e la Famiglia il cui intervento è stato iconizzato da più fonti con la frase “Serve assumere un approccio sistemico nel trattare la parità di genere riconoscendola come elemento costitutivo dello sviluppo sostenibile e possibile del nostro Paese”.  Segue poi Federiga Bindi, Senior Fellow, Institute for Women’s Policy Research e Maria Cecilia Guerra, Sottosegretaria di Stato al #Ministerodell’Economia e delle Finanze. Quest’ultima afferma che “Occorre fare grandi passi e il Bilancio di Genere è uno strumento di partenza da potenziare abbinandolo ad un monitoraggio dell’impatto delle politiche sulla discriminazione di genere attraverso indicatori tempestivi e articolati”. Un intervento focalizzato sulla situazione culturale italiana del mondo del #lavoro femminile e sul necessario abbattimento di alcuni #stereotipidi genere per consentire non solo il lavoro alle donne, ma anche la loro carriera. A prendere parte ai lavori anche Antonio Polito, Editorialista del Corriere della Sera, che con il suo breve intervento ha arricchito il panel anche di una presenza maschile, punto di vista necessario per un vero cambiamento consapevole e condiviso sulle politiche di genere. L’intera conference è ben riassunta nel .pdf che vi alleghiamo, intendendo porre l’accento sull’aspetto che sta più a cuore a NoiDTelecom, ovvero la necessità di costruire “indicatori tempestivi e articolati”, citati da tutte le relatrici compresa la Ministra. Dotare cioè tanto il Governo quanto le Aziende, pubbliche e private, di quegli strumenti per la raccolta dei dati oggettivi al fine di valutare non solo la fattibilità delle politiche di genere, ma la loro ricaduta effettiva sul piano dell’occupazione femminile. Quello che è stato suggerito alla Ministra Bonetti da Sila Mochi di #Inclusionedonna è l’istituzione di una Commissione Parlamentale bicamerale per le Pari Opportunità che superi i limiti del semplice Osservatorio. Questa Commissione dovrà dotarsi, esattamente come NoiDTelecom ritiene necessario all’interno delle Aziende, di uno strumento di business intelligence capace di dare visibilità integrata alla miriade di dati disponibili ma frammentati in diverse fonti e di misurare l’effettiva evoluzione delle presenze delle donne nella società (dal mondo del lavoro a quello della politica e dell’economia). Nelle imprese, vorremmo aggiungere, dovrebbero valutare l’effettiva presenza femminile in tutti i ruoli professionali della piramide gestionale. Sulla dotazione di questo strumento necessario e sui criteri valutativi, NoiDTelecom volge l’attenzione soprattutto in vista del recente avvio del Tavolo dell’UNI per la creazione di una certificazione aziendale orientata al medesimo scopo. Per NoiDTelecom il Bilancio di Genere comincia da qui. PAROLA CHIAVE = BILANCIO DI GENERE Alla base del Bilancio di Genere vi è la considerazione che esistono differenze tra uomini e donne per quanto riguarda le esigenze, le condizioni, i percorsi, le opportunità di vita, di lavoro e di partecipazione ai processi decisionali e che quindi, le politiche non siano neutre rispetto al genere ma al contrario determinino un impatto differenziato su uomini e donne. L’Unione Europea ha recepito le indicazioni e la prospettiva della Conferenza di Pechino (1995) ed in particolare dal 2001 ha iniziato ad impegnarsi nella diffusione e promozione del bilancio di genere, inserendo tale strumento in un più ampio quadro di iniziative per le pari opportunità. In Italia, a differenza degli altri Paesi dove le iniziative di gender budgeting sono state realizzate a livello nazionale, le prime sperimentazioni in bilancio di genere sono partite dagli enti locali, soprattutto dalle Province e dai Comuni, a partire da Modena in Emilia Romagna. Manca ancora il riconoscimento a livello nazionale, solo alcuni primi passi sono stati compiuti, come l’inserimento e il perfezionamento del Bilancio di Genere tra gli obiettivi del governo Draghi. Per chi volesse approfondire abbiamo caricato il documento di sintesi della Web Conference. .Angelica Alemanno

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8 Marzo – la punta rosa dell’Iceberg

8 MARZO FESTEGGIAMO IN STREAMING CON LA MINISTRA la punta rosa del nostro Iceberg aziendale A NoiD Telecom piace molto parlare di superamento del “gender gap”, e non di certo perché sia mai stato una moda farlo: siamo nate per questo. Crediamo profondamente che il cambiamento del mondo del lavoro passi attraverso una negoziazione reale del ruolo della donna dentro l’azienda, e che i primi passi verso un nuovo equilibrio, come i nidi aziendali, le quote rosa, i parcheggi dedicati alle donne in gravidanza, la #familyaudit, siano la punta rosa di un iceberg che la nostra azienda cavalca con passione da anni e di cui andiamo orgogliose. Siamo altrettanto convinte che sia necessario compiere ulteriori passi in avanti, #finalmenteazioni. Ci piacerebbe che le percentuali femminili siano osservate con l’occhio attento della qualità del lavoro, ma non meno importante della quantità: giuste posizioni e giusto valore. Per fortuna ci sono strumenti efficaci per  la valutazione oggettiva delle opportunità di carriera e della retribuzione a parità di ruolo. Su questo metro vogliamo misurarci per guardare al futuro. Importanti le aree identificate dal Manifesto di Tim del 2020: la questione culturale, il linguaggio, il clima aziendale e l’#empowerment femminile da una parte, la presenza nei ruoli di gestione, di responsabilità e la parità di retribuzione dall’altro: queste sono le sfide da intraprendere. Crediamo quindi necessario che le donne si stringano attorno al comune valore della parità, senza adagiarsi su risultati apparenti, ancorandosi ad una agenda più stringente. NoiD Telecom guardiamo con favore il Manifesto proposto da Tim ad un anno di distanza, e vorremmo continuare insieme nella stessa direzione, guardando ciò che resta ancora da fare. Il Piano Azioni, pubblicato sul nostro sito, è la nostra cartina di tornasole, la bussola che può servirci per orientarci in questo difficile processo di equità. Invitiamo tutte e tutti a seguire ciò che emerge in questo senso dalla Ministra Elena Bonetti alla Web Conference dell’8 marzo. Per seguire i lavori si può utilizzare il seguente link: o la diretta Facebook dalla Pagina del Dipartimento per le pari opportunità: Puoi seguirci anche su Twitter con il count down di  #finalmenteazioni !

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#finalmenteazioni 22 Luglio 2020: Call for Action!

#finalmenteazioni è stato l’evento di NoiD del 22 luglio con la partecipazione di 130 colleghi e colleghe, per individuare i prossimi passi dell’associazione. Abbiamo ripercorso le iniziative degli ultimi due anni e i rapporti con il network e le associazione tra cui #inclusionedonna e #datecivoce. Abbiamo lanciato il progetto di social media branding  che si propone di comunicare  a tutti le nostre idee e i nostri progetti, innanzitutto il Piano Azioni con  #finalmenteazioni , un # per condividere, supportare e sollecitare la realizzazione concreta del progetto Donna TIM nell’arco di piano 2021-2023.

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Covid -19 | L’iniziativa Soroptimist Avvocate, commercialiste, mediche, notaie: le consulenze gratuite delle professioniste

Serve un’avvocata, una commercialista, una medica? Non è facile in questo momento di post lockdown riuscire ad avere una consulenza, un consiglio professionale, una visita medica. E molti non possono permetterselo. Adesso ci pensa una schiera di professioniste, scese in campo per aiutare chi si trova in difficoltà, sia cittadini privati che imprese. Soroptimist International d’Italia ha avviato uno sportello telefonico gratuito con cui sostiene le donne e chiunque ne ha necessità, soprattutto chi ha problemi economici dopo due mesi di lockdown.   Soroptimist International, in Italia ha 5000 socie e 157 club, è un’associazione mondiale di donne che rappresentano categorie professionali diverse e si impegnano attraverso azioni concrete, per promuovere la gender equality, i diritti umani, lo sviluppo sostenibile. Il Soroptimist d’Italia ha fondato anche la Rete per la Parità, Inclusione Donna, Alleanza per l’Infanzia, reti di associazioni che condividono le stesse finalità   Vai all’articolo: https://27esimaora.corriere.it/20_maggio_07/covid-19-l-iniziativa-soroptimist-avvocate-commercialiste-mediche-notaie-consulenze-gratuite-professioniste-bc32882a-9028-11ea-b981-878bbbd902eb.shtml  

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#Inclusione Donna, “Più Donne più PIL”, 14 gennaio

NoiD ha partecipato all’evento organizzato da #inclusionedonna sul tema “Più Donne più PIL” presso il Centro Studi Americani. Quasi 60 associazioni, in rappresentanza di 40.000 donne, hanno condiviso l’urgenza di incrementare e rafforzare la presenza femminile nel mondo del lavoro e la rappresentanza presso le istituzioni. Si è parlato di piano strategico nazionale sulla Parità di genere con la Ministra Elena Bonetti ed è stata presentata un’analisi sulla condizione femminile nel mondo del lavoro a cura di Linda Laura Sabbadini, direttrice centrale Istat.  L’importanza della diversità in azienda e  dell’educazione alla valorizzazione dei differenti talenti è stata analizzata da Andrea Montanino. Le tavole rotonde sono state moderate da Marta Dassu e Carlotta Ventura con incisività e stimoli interessanti.

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10 dicembre – Riempiamo il gap di Idee

I numeri sul gender gap ci raccontano tanto, ma restano sempre uguali senza idee per il cambiamento. NoiD ha lanciato una call for ideas finalizzata alla progettazione di un piano per trasformare le nostre ambizioni in soluzioni concrete per ridurre il Gender Gap sui temi: Ascolto Cultura e linguaggi Work Life balance Empowerment Salary gap L’evento si è svolto a Roma con collegamento con le sedi di Torino e Milano. Sono state raccolte le prime idee e sarà avviato un follow up per l’individuazione delle iniziative e degli obiettivi ad esse correlate nel corso del mese di gennaio.

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Le 10 istanze di #InclusioneDonna

Il 17 ottobre #InclusioneDonna, che oggi conta più di 50 associazioni in rappresentanza di circa 40.000 donne, ha organizzato il convegno ‘Meno occupate, meno pagate. Donne e lavoro in Italia’, in occasione del quale sono state consegnate le 10 istanze del programma di superamento del gender gap alle politiche presenti: la senatrice di Italia Viva Annamaria Parente, la deputata Pd Marina Berlinghieri e la sottosegretaria al Mise, Alessandra Todde del M5S. NoiD ha aderito a #InclusioneDonna fin dall’inizio perché crediamo nel valore del network femminile, nella condivisione delle esperienze e dei percorsi che ciascuna di noi ha fatto. Siamo convinte che il superamento del gender gap debba essere un tema prioritario per le Aziende e per il Paese perché, oltre ad essere un obiettivo di equità, porta a migliori risultati di business e ad una crescita dell’economia, come molti studi ormai hanno dimostrato. Rappresentate da Carla Nisio, abbiamo partecipato attivamente al tavolo di discussione raccontando la nostra esperienza e portando il nostro contributo in termini di osservatorio e proposte. NoiD ha evidenziato che, per innescare un cambiamento nelle aziende, sono necessari strumenti legislativi analoghi a quello sancito dalla Golfo-Mosca per i CDA. Il CDA di Telecom è composto al 40% da donne, ma questa proporzione non si è propagata nei diversi livelli del management. NoiD, tra le 10 istanze promosse, ha evidenziato quella che chiede al Governo e al Parlamento normative che impongano alle aziende obiettivi chiari di superamento del gap, con previsione di penali in caso di mancato rispetto dei termini e di premi e agevolazioni nei casi più meritevoli. Crediamo che questa forte mozione comune non possa rimanere inascoltata.

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11° GammaForum Internazionale, Milano 15 Novembre 2019

“ConneXions for Growth”, ovvero le connessioni indispensabili allo sviluppo delle imprese di donne e giovani in un mondo caratterizzato da crescente complessità e rapidi e continui cambiamenti. Oggi più che mai, il nostro futuro dipende dalle connessioni, quelle che vanno oltre un semplice “click”. Con l’intervento di esperti e testimonianze di casi reali, GammaForum si propone nuovamente come luogo d’incontro per un’imprenditoria innovativa che ha saputo trasformare i propri sogni in imprese di successo e che a smettere di sognare non ci pensa proprio. Dal 2014 viene assegnato il Premio Gammadonna per valorizzare la capacità innovativa dell’imprenditoria femminile e giovanile.   Per partecipare all’evento è richiesta l’iscrizione. Grazie alla collaborazione tra NoiDTelecom e Gammaforum è possibile acquistare il biglietto Professional al prezzo di 70 euro anziché 115, inserendo il codice promo:  NOIDTELEC-1XL65 nell’apposito spazio >“Hai un codice promozione?”< al seguente link https://www.eventdes.com/event/?id=5d84dea227d53 Programma GammaForum al 7_10

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