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NoiD Telecom al Social Women Talk

NoiD Telecom ha partecipato al  Social Women Talk, l’evento dedicato alla riduzione del gender gap nel settore digital, giunto quest’anno alla sua seconda edizione. Who Run The Web? GIRLS! E’ questo il titolo dell’evento che sabato 17 settembre a Roma ha coinvolto diverse professioniste del settore per condividere esperienze, spunti, storie di successo, riflessioni che hanno evidenziato il valore poliedrico che le donne esprimono in questo ambito: attitudine, capacità, imprenditorialità, energia, organizzazione, che se potessero emergere in ogni contesto porterebbero un incremento notevole di ricchezza a livello culturale, sociale ed economico. E’ stata un’occasione per ascoltare storie ispiratrici, comprendere i trend del mercato e fare networking e quindi ampliare le competenze delle volontarie di NoiD presenti, da mettere in campo nelle prossime attività.

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La certificazione di genere è finalmente realtà!

Se ne è parlato e soprattutto si è lavorato per mesi, ma dal 16 marzo scorso è entrata in vigore la UNI/PdR 125:2022 che introduce uno standard nazionale per la certificazione della parità di genere, la cui implementazione da parte delle aziende costituirà non solo un vantaggio competitivo, ma anche prerequisito indispensabile ed elemento di premialità nei futuri bandi pubblici. La norma UNI/PdR 125:2022 dal titolo “Linee guida sul sistema di gestione per la parità di genere che prevede l’adozione di specifici KPI inerenti alle Politiche di parità di genere nelle organizzazioni”, potrà essere adottata già dai prossimi mesi da parte di Organizzazioni di ogni dimensione e grado nell’ambito degli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. L’obiettivo di questo nuovo strumento è favorire le opportunità di carriera, la parità salariale, la tutela della maternità e della famiglia, la stabilità occupazionale, la promozione di uguali mansioni all’interno del mondo del lavoro. NoiD Telecom ha partecipato con impegno ed entusiasmo, all’interno del network di Inclusione Donna, al lavoro che ha condotto a questo importante risultato fortemente voluto dalla ministra per le Pari Opportunità, Elena Bonetti. La ministra Bonetti ha sottolineato che “le pari opportunità sono state poste dal Governo tra i temi centrali per la crescita e la ripresa del nostro Paese. La certificazione di genere aiuterà le imprese nella progettazione di politiche che investono in lavoro femminile. È uno strumento che rende concreto il principio secondo cui l’investimento sul talento femminile è conveniente per il Paese ed è conveniente per il tessuto imprenditoriale”. “La Uni/PdR 125 ha l’obiettivo di supportare un percorso di cambiamento culturale nelle organizzazioni e nella Società, necessario per raggiungere una più equa parità di genere superando la visione stereotipata dei ruoli, attivando la grande risorsa dei talenti femminili per stimolare la crescita economica e sociale del Paese” ha aggiunto il presidente di Uni, Giuseppe Rossi. Inclusione Donna, AICEO e Valore D hanno diffuso un comunicato stampa a valle della pubblicazione della norma, con alcune dichiarazioni:   “..la parità di genere nel mondo del lavoro diventa quindi un obiettivo più concreto e realizzabile” dichiara Sila Mochi, co Founder di Inclusione Donna.  “La UNI/PdR 125:2022.… rappresenta un forte strumento di consapevolezza e di accelerazione di questo processo, nonché di valorizzazione e condivisione delle buone prassi già presenti” aggiunge Paola Corna Pellegrini, Presidente di AICEO – Associazione Italiana CEO.  ” Fissare obiettivi concreti e misurarne i progressi è alla base di qualsiasi cambiamento ed è fondamentale per promuovere la leadership femminile. Incrementare la presenza delle donne a livelli apicali vuol dire creare una pipeline di talenti e sprigionare opportunità di crescita finora inespresse” commenta Paola Mascaro Presidente di Valore D. Al tavolo di lavoro non è mancato il contributo di NoiDTelecom nella persona della Vice Presidente dell’Associazione Carla Nisio. Il traguardo verso la parità di genere è ancora lontano ma questo tassello lo avvicina e ci stimola a continuare nel lavoro di partecipazione attiva sul tema, di condivisione, di sensibilizzazione. Contribuisci anche tu ad amplificare il messaggio e continua a seguirci sui nostri canali social Twitter,  LinkedIn e Facebook.

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Inclusione Donna intervista Carla Nisio, Vicepresidente NoiD

Carla Nisio, Vicepresidente di NoiD Telecom, è stata intervistata da Inclusione Donna, punto di aggregazione di tutte le associazioni portatrici degli interessi delle donne. Carla si racconta e spiega obiettivi e attività di NoiD, e quanto sia importante il valore della collaborazione grazie al network con altre associazioni di donne nel mondo del lavoro. Il suo sogno? “Vorrei davvero che fosse superata la distinzione tra sessi e che si potesse parlare di persone”. Leggi l’intervista integrale: Inclusione Donna intervista Carla Nisio vicepresidente di NoiD A cura di Mariangela Cassano e Andra Mocanu Sono napoletana e vivo a Roma. Sono un’ingegnera elettronica e una manager con oltre 25 anni di esperienza nel mondo delle TLC e dell’ICT. Il mio percorso professionale si è sviluppato nelle aziende del Gruppo TIM e mi ha consentito di partecipare ad una storia di evoluzione e di innovazione sia tecnologica che di servizi. Oggi sono in Noovle che è l’azienda del gruppo TIM che gestisce i Data Center di TIM ed offre servizi cloud: sono responsabile dell’area “Business Solutions & Center of Excellence”, gestisco il portafoglio dei servizi di Noovle ed ho la responsabilità del centro di competenza sulle tecnologie cloud. Sono vicepresidente di NoiD Telecom (Noi Donne del gruppo TIM) che si pone l’obiettivo di valorizzare i talenti femminili all’interno delle nostre aziende. Sono mamma di un bimbo di 10 anni. COME NASCE NOID TELECOM? La nostra Associazione è nata quasi 10 anni fa (compirà 10 anni a giugno e speriamo proprio di poterli festeggiare con un evento in presenza!) spontaneamente da un gruppo di noi, donne, dirigenti e quadri. Confrontando le nostre storie ci siamo rese conto che le difficoltà di ciascuna erano le difficoltà di tutte ed abbiamo deciso di condividerle. L’associazione ha istituito fin da subito un Osservatorio per monitorare la presenza femminile ai vari livelli della nostra azienda (per avere dati oggettivi da cui partire), ha lavorato e lavora sulla comunicazione interna e sui social, sul networking esterno. PERCHÉ AVETE DECISO DI ENTRARE A FAR PARTE DI ID? Fin da subito abbiamo voluto confrontarci con altre associazioni simili alla nostra (siamo partite da ADBI, Minerva, PWN; 10 anni fa non eravamo in molte…) per condividere idee, importare best practises, lavorare insieme. L’adesione a ID è scaturita naturalmente seguendo questo percorso; siamo state tra le prime ad aderire perchè siamo assolutamente convinte che sommando le nostre energie potenziamo la nostra voce, e i fatti ce lo stanno dimostrando SECONDO TE QUALI SONO LE AZIONI PRIORITARIE DA COMPIERE AFFINCHÉ LA MISSION DI ID SI REALIZZI? Sono molte le direzionii sulle quali è necessario lavorare per realizzare una piena chiusura del gender gap. Quando, all’atto della costituzione di ID, discutemmo il denominatore comune tra tutte noi, ci trovammo d’accordo su due direttrici principali: lavoro e rappresentanza nelle istituzioni. Ma siamo attive anche altri in ambiti , quali la lotta alla violenza di genere, e il cambio culturale. NoiD Telecom è focalizzata sul mondo del lavoro. Per questo abbiamo partecipato attivamente alla redazione della PdR sulla certificazione di genere ed ora siamo convinte che serva un’azione di lobbing per far sì che la certificazione venga finanziata e sostenuta dal governo. Questa per noi è l’azione prioritaria. QUAL È IL SOGNO CHE VORRESTI VEDERE REALIZZATO PER LE DONNE IN ITALIA E NEL MONDO? Vorrei davvero che fosse superata la distinzione tra sessi e che si potesse parlare di persone, ma finchè esisterà un gap di genere questo non sarà possibile.

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In 150 per il primo aperitivo di networking di NoiD Telecom dopo le misure restrittive dettate dalla pandemia

Un momento di condivisione della strada fatta e di quella da percorrere. In una sera di fine settembre, sulle rive del Tevere di Roma, ospiti del Lian Bistrot, ci siamo ritrovati in 150, donne e uomini uniti dalla passione di valorizzare i talenti femminili nel Gruppo TIM e dalla voglia di rivedersi, abbracciarsi -con le dovute cautele legate alla pandemia ancora in corso-, sorridere, condividere esperienze, progetti, idee. È stata una serata piacevole, tanti sono stati i commenti positivi raccolti e le colleghe che hanno deciso di unirsi in qualità di socie, sostenitrici o simpatizzanti dell’Associazione. L’appuntamento è stato l’occasione anche per un breve ma intenso intervento di Federica Romano, ricco di spunti di riflessione, sostenuto da tutto il board dell’Associazione. Dove siamo Entusiasmo e determinazione hanno guidato NoiD Telecom dal 2012 ad oggi. Proposte innovative sono state presentate e discusse con il management di TIM, creando un Osservatorio sul Gendergap per favorire un confronto trasparente su KPI definiti. Un momento importante della crescita di NoiD è stato l’adesione a Inclusione Donna, (con noi era presente Carolina Gianardi), una estesa rete di oltre 60 associazioni in Italia, che ci ha consentito di contribuire attivamente a progetti ambiziosi come la Certificazione di Genere, i lavori del W20 e partecipare ad eventi importanti come SocialWomenTalks, tutti volti alla parità di genere quale fattore di innovazione e successo. Negli ultimi anni abbiamo accolto il supporto dei colleghi uomini interessati ai temi della parità e dell’inclusione per sostenere insieme uno stile di management orientato al merito e contribuire al cambiamento culturale verso la parità di genere in azienda. Grazie all’energia di colleghe volontarie, e con il sostegno di fondi raccolti attraverso il crowdfunding, abbiamo avviato la comunicazione su LinkedIn, Facebook e Twitter. Cosa ci aspettiamo nel prossimo futuro?  Il gap=0:  che il gendergap del Gruppo TIM si riduca fino a scomparire, che le giovani talentuose possano crescere e quelle meno giovani possano emergere con le loro capacità ed il loro contributo. Non è un sogno, non è una chimera, è una strada che tutte noi siamo pronte a percorre con determinazione ed impegno. Per raggiungere questi obiettivi la nostra Associazione promuove un confronto dialettico e propositivo con il vertice aziendale e con le istituzioni coinvolte sui temi dell’inclusione e dell’equità. Ognuna può fare la sua parte, già partendo dalla condivisione, dal far crescere l’Associazione e la sua voce. Unisciti a noi come socia, sostenitrice o simpatizzante e seguici  sulle pagine NoiD Telecom di Twitter,  LinkedIn e Facebook. Appuntamento al prossimo evento di networking, non mancare!

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MAAM come usare le soft skills della maternità in azienda

Festa della Mamma: una ricorrenza speciale per le mamme. E per le Aziende.

Il welfare aziendale scopre l’acqua calda. Finalmente le Aziende  riflettono e sperimentano  quanto di più elementare e trascurato l’economia occidentale abbia da sempre in grembo: la potenza della maternità quale risorsa sociale ed economica imprescindibile. Eh sì perché ad essere madri si imparano cose che è molto difficile insegnare a chi non ne ha (ancora?) avuto esperienza, compresi gli uomini. E ciò che scopriamo ora è che queste abilità servono anche al di fuori del nucleo genitoriale, ovvero nel mondo del lavoro in generale e, nello specifico, in Azienda. A restituirci questo nuovo paradigma è l’osservazione attenta di Riccarda Zezza, ceo di Lifeed, che da anni ormai si concentra proprio sulla coniugazione di due verbi che ha imparato a declinare divenendo madre di due bambini: amare e lavorare. La sua idea di base è che la maternità non possa e non debba essere concepita come un’interruzione della vita lavorativa di una donna, ma anzi come un luogo speciale in cui apprendere competenze che nessun’altra esperienza della vita ti può dare, abilità che è possibile investire nel mondo del lavoro, che le Aziende stesse possono aspirare di acquisire ed “insegnare”. Maternità come fucina di apprendimento, un vero e proprio Master. Riccarda Zezza ci ha scritto anche un libro: MAAM La Maternità è un master, che rende più forti uomini e donne. Ce lo spiega in una recente intervista di Enrica Majo andata in onda nello Speciale Tg1 del 2 maggio scorso. La maternità è un vero e proprio master in una serie di capacità che sono essenziali proprio sul lavoro. Io stessa credevo che diventare madre mi avrebbe “rallentata”, e invece esercitando il mio ruolo genitoriale, fin da subito, allenavo tutta una serie di abilità, l’ascolto, l’empatia, la gestione del tempo. Tutto ciò che in effetti anche sul lavoro mi veniva richiesto. Allora mi sono chiesta perché il mondo delle aziende non vede che questa mia maternità non rallenta la mia carriera ma anzi, mi rende ancora più brava! La chiave di tutto sta nel fatto che quando si diventa madri, il nostro sguardo sul mondo si amplia moltissimo, perché l’orizzonte temporale su cui riflette e per il quale progettare vanno all’improvviso oltre la nostra stessa vita. Questo straordinario cambio di prospettiva non solo rende le donne madri più forti e “potenti”, ma ci mostra come le donne possano farsi guida per quegli “uomini” che non hanno maturato in sé certe specifiche competenze. La riflessione si fa dunque inclusiva e parte dal valore della maternità per rintracciare e promuovere le buone pratiche che questa ha radicato nelle donne, al fine di rilanciarle in tutte le situazioni di collaborazione verso un obiettivo condiviso, come ad esempio il rapporto professionale tra responsabile e collaboratori. Una grande metafora che mira a riscoprire gli aspetti empatici ed umani del mondo del lavoro: una direzione diametralmente opposta a quella cui rischia di condurci lo smartworking, fatto spesso di distanza e anonimato. Ma Riccarda Zezza non vuole costruire alcuna mitologia attorno alla maternità: diventare madri è un passaggio come molti altri nella vita, come ad esempio l’impegno nella cura dei genitori, che implica una sfida, ovvero quella particolare condizione in cui siamo costrette ad abbandonare la nostra zona di confort per ricominciare ad imparare, a metterci in gioco, e abbiamo la possibilità di fare dei cambiamenti radicali, quegli stessi cambiamenti che spesso e volentieri, e la pandemia ce lo ha insegnato, anche le Aziende sono costrette a fare, allenandosi a “gestire tempeste”. È così che la cultura aziendale non ha altro che da guadagnarci ad “adottare” il modello, partendo proprio dalle specifiche soft skills che questa esperienza ci dona, tra cui capacità di cura, ascolto, pazienza, flessibilità, esercizio allo sforzo, perfezionamento continuo nelle pratiche concrete. Ed ecco che appena vediamo all’orizzonte il superamento della maternità come limite, subito emerge come necessario il passaggio successivo: se non è un limite ma una potenzialità, non solo per le donne in azienda, ma anche per le Aziende stesse, perché non favorire la maternità, rendendola parte integrante di uno sviluppo economico che può solo guadagnare da una sua scelta consapevole da parte delle lavoratrici? E quale altro benefit ne deriverebbe a valorizzare questo circolo virtuoso? Ma naturalmente l’aumento di natalità contro l’altro sintomo sinistro, quello del crollo delle nascite, che serpeggia in seno a questa situazione emergenziale. Dai dati Istat 2020 arrivano infatti le conferme: il declino risulta costante, 746 mila morti e solo 404 mila nati. Bonus bebé, prolungamento del congedo parentale (almeno un anno), congedi anche per i papà, garanzia della conservazione del posto di lavoro, part time senza obbligo di presenza con la retribuzione al 30%. Capovolgere l’idea che creare una famiglia sia uno sforzo per la società del lavoro, ma evidenziare come possa essere una opportunità, una ricchezza, rimettendo al primo posto gli affetti e la cura: una nuova idea di Welfare. di Angelica Alemanno SMM Per approfondire i temi trattati in questo articolo: Interessante intervista per approfondire metodo e obiettivi del Master MAAM Sulla maternità pari condizioni tra uomo e donna Di cosa si occupa l’Azienda Lifeed di Riccarda Zezza MAAM, la maternità è un master, di Andrea Vitullo e Riccarda Zezza Lavoro, smettiamo di trattare i dipendenti come adolescenti SONDAGGIO LIFEED: Sei donna, hai figli e lavori nel 2021? Questo sondaggio è per te. Per chi volesse seguire i post LinkedIn di Riccarda Zezza: un articolo tematico sull’Avvenire.

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Necessari strumenti oggettivi per valutare l’impatto delle politiche di genere

Lo scorso 13 aprile si è svolta l’interessante web live conference “Parità di genere: da tatticismo ad approccio sistemico”, organizzata da Studi Americani sul proprio canale YouTube in collaborazione con #InclusioneDonna. Apre l’incontro Carlotta Ventura, former Director del Centro Studi Americani cui segue l’introduzione chiara ed efficace di Sila Mochi, coordinatrice di #InclusioneDonna. Sono intervenuti Elena Bonetti, Ministra per le #PariOpportunità e la Famiglia il cui intervento è stato iconizzato da più fonti con la frase “Serve assumere un approccio sistemico nel trattare la parità di genere riconoscendola come elemento costitutivo dello sviluppo sostenibile e possibile del nostro Paese”.  Segue poi Federiga Bindi, Senior Fellow, Institute for Women’s Policy Research e Maria Cecilia Guerra, Sottosegretaria di Stato al #Ministerodell’Economia e delle Finanze. Quest’ultima afferma che “Occorre fare grandi passi e il Bilancio di Genere è uno strumento di partenza da potenziare abbinandolo ad un monitoraggio dell’impatto delle politiche sulla discriminazione di genere attraverso indicatori tempestivi e articolati”. Un intervento focalizzato sulla situazione culturale italiana del mondo del #lavoro femminile e sul necessario abbattimento di alcuni #stereotipidi genere per consentire non solo il lavoro alle donne, ma anche la loro carriera. A prendere parte ai lavori anche Antonio Polito, Editorialista del Corriere della Sera, che con il suo breve intervento ha arricchito il panel anche di una presenza maschile, punto di vista necessario per un vero cambiamento consapevole e condiviso sulle politiche di genere. L’intera conference è ben riassunta nel .pdf che vi alleghiamo, intendendo porre l’accento sull’aspetto che sta più a cuore a NoiDTelecom, ovvero la necessità di costruire “indicatori tempestivi e articolati”, citati da tutte le relatrici compresa la Ministra. Dotare cioè tanto il Governo quanto le Aziende, pubbliche e private, di quegli strumenti per la raccolta dei dati oggettivi al fine di valutare non solo la fattibilità delle politiche di genere, ma la loro ricaduta effettiva sul piano dell’occupazione femminile. Quello che è stato suggerito alla Ministra Bonetti da Sila Mochi di #Inclusionedonna è l’istituzione di una Commissione Parlamentale bicamerale per le Pari Opportunità che superi i limiti del semplice Osservatorio. Questa Commissione dovrà dotarsi, esattamente come NoiDTelecom ritiene necessario all’interno delle Aziende, di uno strumento di business intelligence capace di dare visibilità integrata alla miriade di dati disponibili ma frammentati in diverse fonti e di misurare l’effettiva evoluzione delle presenze delle donne nella società (dal mondo del lavoro a quello della politica e dell’economia). Nelle imprese, vorremmo aggiungere, dovrebbero valutare l’effettiva presenza femminile in tutti i ruoli professionali della piramide gestionale. Sulla dotazione di questo strumento necessario e sui criteri valutativi, NoiDTelecom volge l’attenzione soprattutto in vista del recente avvio del Tavolo dell’UNI per la creazione di una certificazione aziendale orientata al medesimo scopo. Per NoiDTelecom il Bilancio di Genere comincia da qui. PAROLA CHIAVE = BILANCIO DI GENERE Alla base del Bilancio di Genere vi è la considerazione che esistono differenze tra uomini e donne per quanto riguarda le esigenze, le condizioni, i percorsi, le opportunità di vita, di lavoro e di partecipazione ai processi decisionali e che quindi, le politiche non siano neutre rispetto al genere ma al contrario determinino un impatto differenziato su uomini e donne. L’Unione Europea ha recepito le indicazioni e la prospettiva della Conferenza di Pechino (1995) ed in particolare dal 2001 ha iniziato ad impegnarsi nella diffusione e promozione del bilancio di genere, inserendo tale strumento in un più ampio quadro di iniziative per le pari opportunità. In Italia, a differenza degli altri Paesi dove le iniziative di gender budgeting sono state realizzate a livello nazionale, le prime sperimentazioni in bilancio di genere sono partite dagli enti locali, soprattutto dalle Province e dai Comuni, a partire da Modena in Emilia Romagna. Manca ancora il riconoscimento a livello nazionale, solo alcuni primi passi sono stati compiuti, come l’inserimento e il perfezionamento del Bilancio di Genere tra gli obiettivi del governo Draghi. Per chi volesse approfondire abbiamo caricato il documento di sintesi della Web Conference. .Angelica Alemanno

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8 Marzo – la punta rosa dell’Iceberg

8 MARZO FESTEGGIAMO IN STREAMING CON LA MINISTRA la punta rosa del nostro Iceberg aziendale A NoiD Telecom piace molto parlare di superamento del “gender gap”, e non di certo perché sia mai stato una moda farlo: siamo nate per questo. Crediamo profondamente che il cambiamento del mondo del lavoro passi attraverso una negoziazione reale del ruolo della donna dentro l’azienda, e che i primi passi verso un nuovo equilibrio, come i nidi aziendali, le quote rosa, i parcheggi dedicati alle donne in gravidanza, la #familyaudit, siano la punta rosa di un iceberg che la nostra azienda cavalca con passione da anni e di cui andiamo orgogliose. Siamo altrettanto convinte che sia necessario compiere ulteriori passi in avanti, #finalmenteazioni. Ci piacerebbe che le percentuali femminili siano osservate con l’occhio attento della qualità del lavoro, ma non meno importante della quantità: giuste posizioni e giusto valore. Per fortuna ci sono strumenti efficaci per  la valutazione oggettiva delle opportunità di carriera e della retribuzione a parità di ruolo. Su questo metro vogliamo misurarci per guardare al futuro. Importanti le aree identificate dal Manifesto di Tim del 2020: la questione culturale, il linguaggio, il clima aziendale e l’#empowerment femminile da una parte, la presenza nei ruoli di gestione, di responsabilità e la parità di retribuzione dall’altro: queste sono le sfide da intraprendere. Crediamo quindi necessario che le donne si stringano attorno al comune valore della parità, senza adagiarsi su risultati apparenti, ancorandosi ad una agenda più stringente. NoiD Telecom guardiamo con favore il Manifesto proposto da Tim ad un anno di distanza, e vorremmo continuare insieme nella stessa direzione, guardando ciò che resta ancora da fare. Il Piano Azioni, pubblicato sul nostro sito, è la nostra cartina di tornasole, la bussola che può servirci per orientarci in questo difficile processo di equità. Invitiamo tutte e tutti a seguire ciò che emerge in questo senso dalla Ministra Elena Bonetti alla Web Conference dell’8 marzo. Per seguire i lavori si può utilizzare il seguente link: o la diretta Facebook dalla Pagina del Dipartimento per le pari opportunità: Puoi seguirci anche su Twitter con il count down di  #finalmenteazioni !

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#finalmenteazioni 22 Luglio 2020: Call for Action!

#finalmenteazioni è stato l’evento di NoiD del 22 luglio con la partecipazione di 130 colleghi e colleghe, per individuare i prossimi passi dell’associazione. Abbiamo ripercorso le iniziative degli ultimi due anni e i rapporti con il network e le associazione tra cui #inclusionedonna e #datecivoce. Abbiamo lanciato il progetto di social media branding  che si propone di comunicare  a tutti le nostre idee e i nostri progetti, innanzitutto il Piano Azioni con  #finalmenteazioni , un # per condividere, supportare e sollecitare la realizzazione concreta del progetto Donna TIM nell’arco di piano 2021-2023.

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Covid -19 | L’iniziativa Soroptimist Avvocate, commercialiste, mediche, notaie: le consulenze gratuite delle professioniste

Serve un’avvocata, una commercialista, una medica? Non è facile in questo momento di post lockdown riuscire ad avere una consulenza, un consiglio professionale, una visita medica. E molti non possono permetterselo. Adesso ci pensa una schiera di professioniste, scese in campo per aiutare chi si trova in difficoltà, sia cittadini privati che imprese. Soroptimist International d’Italia ha avviato uno sportello telefonico gratuito con cui sostiene le donne e chiunque ne ha necessità, soprattutto chi ha problemi economici dopo due mesi di lockdown.   Soroptimist International, in Italia ha 5000 socie e 157 club, è un’associazione mondiale di donne che rappresentano categorie professionali diverse e si impegnano attraverso azioni concrete, per promuovere la gender equality, i diritti umani, lo sviluppo sostenibile. Il Soroptimist d’Italia ha fondato anche la Rete per la Parità, Inclusione Donna, Alleanza per l’Infanzia, reti di associazioni che condividono le stesse finalità   Vai all’articolo: https://27esimaora.corriere.it/20_maggio_07/covid-19-l-iniziativa-soroptimist-avvocate-commercialiste-mediche-notaie-consulenze-gratuite-professioniste-bc32882a-9028-11ea-b981-878bbbd902eb.shtml  

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#Inclusione Donna, “Più Donne più PIL”, 14 gennaio

NoiD ha partecipato all’evento organizzato da #inclusionedonna sul tema “Più Donne più PIL” presso il Centro Studi Americani. Quasi 60 associazioni, in rappresentanza di 40.000 donne, hanno condiviso l’urgenza di incrementare e rafforzare la presenza femminile nel mondo del lavoro e la rappresentanza presso le istituzioni. Si è parlato di piano strategico nazionale sulla Parità di genere con la Ministra Elena Bonetti ed è stata presentata un’analisi sulla condizione femminile nel mondo del lavoro a cura di Linda Laura Sabbadini, direttrice centrale Istat.  L’importanza della diversità in azienda e  dell’educazione alla valorizzazione dei differenti talenti è stata analizzata da Andrea Montanino. Le tavole rotonde sono state moderate da Marta Dassu e Carlotta Ventura con incisività e stimoli interessanti.

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