Microattivismo femminista: piccoli gesti, grandi cambiamenti

Il microattivismo femminista è una forma di attivismo che si concentra su piccoli gesti quotidiani per combattere il sessismo e promuovere l’uguaglianza di genere. A differenza delle grandi manifestazioni e proteste, il microattivismo si sviluppa attraverso azioni individuali e spesso silenziose, ma che possono avere un impatto significativo nel lungo termine.

L’approccio di rivendicazione e di critica rappresenta una delle cause della lontananza di tante donne da una forma di femminismo più attiva, pur condividendone gli obiettivi. Per chi rifugge dalla mobilitazione collettiva, il microattivismo femminista può rappresentare la svolta: comportamenti quotidiani e individuali che partono da un’osservazione critica della realtà e mirano a combattere il sessismo e promuovere l’equità di genere su scala ridotta e con un approccio molto concreto, teso ad agire su aspetti specifici.

E dunque ti proponiamo alcuni esempi di microattivismo. Vuoi vedere che anche tu sei già femminista?

Linguaggio

  1. Quando ascolti un commento sessista o stereotipato, come “Le donne non sono brave in matematica”, rispondi educatamente, ma fermamente, dicendo ad esempio: “In realtà, ci sono molte donne eccellenti in matematica e scienze.” oppure chiedi “In che senso?”, aspettando spiegazioni e facendo capire alla persona che ha detto qualcosa di discriminatorio.
  2. Correggi o rifiutati di usare termini stereotipati, come “ragazza” per riferirsi a donne adulte, proponendo alternative come colleghe o dottoresse, oppure “isterica” per descrivere una donna arrabbiata che sta esprimendo il proprio dissenso: è un modo per sfidare micro-aggressioni linguistiche.
  3. Se hai a che fare con una collega più giovane di te evita di dirle “tu sei ancora troppo giovane per…” è un commento fuori contesto lavorativo e tende a sminuire professionalità ed expertise.
  4. Contrasta i modi di dire quali “donna con le palle” o un linguaggio che accosti il successo delle donne a comportamenti maschili o aggressivi. Invita chi usa queste espressioni a riconsiderare le donne determinate e competitive in forma positiva.
  5. Usa il linguaggio inclusivo: quando ti esprimi assicurati di rivolgerti sempre anche all’audience delle donne e se ti senti abbastanza temerari* usa il plurale femminile esteso.
  • Non usare espressioni come “il mammo” che sminuiscono il valore degli uomini come genitori

Supporto alle donne nel lavoro

  1. Dai parola alle donne e contrasta il mansplaining: quante volte ti sei trovat* in riunioni in cui le donne sono interrotte dai colleghi o dai responsabili uomini, causando una conseguente perdita dell’autorevolezza? Appena ne hai la possibilità dai la parola alla donna che stava parlando prima che fosse interrotta da un uomo.
  2. Riconosci il merito e supporta le tue colleghe donne, specialmente se un collega o responsabile uomo si è preso il merito di una sua idea o lavoro.
  3. Condividi i successi delle donne e supportale attivamente nelle loro iniziative professionali e personali. Ritaglia un momento della giornata per leggere un articolo, guardare un video, commentare un post che possa ampliare la tua conoscenza sulle iniziative guidate da donne. Se vedi un articolo che parla di gender gap non skippare!
  4. Contrasta opinioni sessiste e stereotipate sulle donne quali “le peggiori nemiche delle donne sono le donne” chiedendo spiegazioni riguardo quali evidenze siano a supporto delle affermazioni o riportando la tua esperienza, che auspicabilmente prevede coalizioni e conflitti con donne e uomini, in base alla situazione lavorativa, anziché per schieramenti in base al genere.
  5. Scrivi il nome di donne per primo nelle liste di destinazione delle mail e se le donne rappresentano la maggioranza delle destinatarie, utilizza il femminile sovraesteso.
  6. Dai per scontato che sia una donna la manager o la CEO di cui non viene specificato il genere.
  7. Utilizza i nomi professionali femminili: avvocata, ingegnera, architetta. Questo piccolo cambiamento linguistico riconosce e valorizza la presenza delle donne in tutte le professioni.
  8. Non utilizzare l’articolo quando parli di una collega donna, es. “la Rossi”, se non lo fai per un uomo perché farlo per una donna?
  9. Nelle presentazioni creative, utilizza immagini con ruoli non stereotipati e con persone sottorappresentate.

Promozione dell’equità domestica

  1. Non dare per scontato che ad occuparsi dei figli siano solo le mamme: se serve contattare un genitore prova con il numero del papà e al parco avvicinati a lui per chiedere se puoi condividere la merenda o un gioco.
  2. Persegui la suddivisione equa delle responsabilità domestiche e la condivisione paritaria dei compiti tra i partner: è un’azione che contrasta il tradizionale ruolo del genere femminile.
  3. Seleziona con cura le aziende da cui fare acquisti preferendo quelle che hanno politiche a favore dell’uguaglianza di genere e della diversità.

Educazione

Educare bambine e bambini all’equità di genere è una delle forme più potenti di iniziativa civica.

  1. Leggi libri che promuovano l’uguaglianza di genere.
  2. Leggi autrici oltre che autori.
  3. Incoraggia i giochi e le attività che non seguono gli stereotipi di genere, ad esempio proponi a bambine e bambini di giocare indifferentemente con bambole e kit di costruzione.
  4. Insegna loro che non esistono lavori “da uomini” o “da donne”, e incoraggia giochi e attività non stereotipate così da influenzare positivamente le loro percezioni di genere.
  5. Educa i figli a vedere le faccende domestiche e il lavoro di cura come responsabilità condivise, non come compiti legati al genere. Impara a delegare.
  6. Sprona i genitori a promuovere l’autonomia di figlie e figli, rendendoli responsabili di piccoli aspetti relativi alla propria cura. Portare il proprio asciugamano al mare, gestire il costume di ritorno dalla piscina o mettere a posto i giochi può sollevare gli adulti, oberati di tante attività quotidiane, e crescere giovani via via più indipendenti e consapevoli.

La forza del gruppo.

Molti dei cambiamenti significativi vengono generati dalle persone, dai gruppi spontanei e dall’aggregazione. In questo microattivismo e attivismo giocano un ruolo fondamentale.

Il movimento #MeToo, ne è un esempio. Nasce nel 2006 come un movimento sociale contro la violenza e le molestie sessuali, ha avuto un impatto globale nel 2017 diventando con l’hashtag su Twitter trend mondiale, portando alla luce migliaia di storie di abusi e generando cambiamenti significativi nelle politiche aziendali e nella legislazione in molti paesi.

L’Islanda è spesso citata come esempio positivo nella promozione dell’equità di genere. Il Modello Islandese viene sempre ripreso come il paese con il più alto livello di parità di genere secondo il Global Gender Gap Report del World Economic Forum. Le politiche a favore delle donne, come la legge sulla parità salariale e le generose politiche di congedo parentale, sono il risultato di decenni di micro e macro attivismo. Tante donne hanno esercitato il giorno libero nel 1975 e nel 2023 per mostrare l’impatto dell’astensione totale dalle loro attività quotidiane.

Anche le iniziative aziendali sono spesso il risultato di pressioni interne da parte dei dipendenti, che si organizzano in gruppi intorno all’obiettivo condiviso della parità di genere e sono riconosciuti formalmente dall’azienda come ERG (Employee Resource Groups).

Anche i social fanno la loro parte. #Microfeminism è diventato trend su Tik Tok con centinaia di video brevi pubblicati e milioni di visualizzazioni. I contenuti più originali riguardano: esperienze personali, con video di vita reale in cui le utenti mostrano come hanno sfidato comportamenti sessisti in maniera creativa e sottile, diventando un modello per altre donne; mini-guide e tutorial realizzate da creator su come rispondere a commenti sessisti in modo assertivo o come portare avanti discorsi di empowerment nei propri gruppi sociali.

A cura di Federica De Felici e Francesca Funaro

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Segui la Pagina LinkedIn di NoiD ♀
Segui NoiD su Twitter ♀
INSTAGRAM
Torna in alto

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" acconsenti al loro utilizzo.

Chiudi