Gli esami non finiscono mai

Tratti tesi, viso pallido, sguardo quasi assente o, meglio, concentrato solo sui suoi pensieri: date, nomi, opere, formule, connessioni di ogni genere da ricordare…

Io sono accanto, mi è vietato assistere al colloquio, ma ci sono per i consigli sull’outfit, per ricordare il documento da portare con sé e per accompagnarla fino all’ingresso dell’istituto liceale per sostenere la prova finale; poi corro al lavoro come sempre, ma quando immagino che possa iniziare il suo momento, mi prendo una pausa anch’io e vado insieme a tutta la famiglia (compreso il quattrozampepeloso) ad attenderla rigorosamente fuori dal famoso Istituto che per cinque anni l’ha accolta.

Finalmente esce dall’austero portone sorridendo insieme a qualche compagna e compagno che sono rimasti con lei fino alle 14,15… è finita!!!

Dal sorriso intuisco che sia andata bene e la prima domanda che le rivolgo riguarda quale sia stato lo spunto iniziale sottoposto dalla Commissione da cui avviare i collegamenti con tutte le discipline, scoprendo con mio grande piacere ed orgoglio che l’esame è iniziato con il commento sulla celebre opera Giuditta di Klimt, da cui sono scaturite tutte le connessioni che riguardano l’importanza e il ruolo della DONNA: dalla femme fatale de “Il Piacere” di D’Annunzio alla Messalina raccontata da Tacito e divenuta archetipo di donna dissoluta (accusata di malaffare per accusare il marito imperatore Claudio) e considerata da Giovenale come la causa della distruzione dell’istituzione del matrimonio.

Il colloquio poi ha portato a illustrare alla Commissione la donna forte del romanzo inglese di Jane Austen che con “Orgoglio e pregiudizio” dà vita ad una storia che ha emozionato intere generazioni in cui oltre alla consueta costrizione della donna al matrimonio per motivi economici e sociali,  emerge Elisabeth che usa la sua intelligenza come una vera arma, e ancora al movimento storico delle suffragette che ha dato l’avvio alle prime rivendicazioni femministe con una forza travolgente che è arrivata fino ai giorni nostri con il suffragio universale post bellico, una forza talmente sovvertiva da paragonarla alla forza distruttrice dei vulcani (ecco la donna vista come un vulcano di energia!)  

Nel bel mezzo della discussione sul diritto di voto in Italia sancito dalla nostra Costituzione, il Presidente di Commissione chiede cosa pensi la ragazza riguardo alle quota rosa: un parere non favorevole è quello che riceve in risposta perché “dovremmo vivere in un’epoca in cui le quote rosa non dovrebbero esistere” purtroppo sappiamo che per assicurare un’equa partecipazione alla vita pubblica ed economica in primis in Parlamento, tali quote sono un espediente necessario.

Questo esame per me è stata è la testimonianza che quando si semina si raccoglie e oltre alla preparazione scolastica di mia figlia frutto dei suoi sacrifici, è anche il risultato dei dibattiti familiari sul tema di genere che hanno prodotto un pensiero autonomo e critico di cui sono orgogliosa, così come sono soddisfatta che nelle scuole finalmente se ne parli e se ne dibatta ampiamente, perché le future generazioni acquisiscano prima di tutto consapevolezza e abbiano gli strumenti per combattere e gestire le discriminazioni di genere.

E’ proprio questo il motivo, oggi, del mio impegno in NoiD! Confesso che una grande emozione ha pervaso tutta la mia giornata, come donna, madre, lavoratrice, che ha dovuto combattere contro tanti stereotipi ed oggi sento di avere raggiunto un traguardo importante trasmettendo ad una giovane ragazza il valore della consapevolezza delle proprie capacità, perché gli esami non finiscono mai!

a cura di Gerarda Alessi

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