Ieri l’AD di TIM Pietro Labriola ha annunciato il percorso di riassetto del Gruppo, dando vita ad un progetto ambizioso e necessario che solo qualche mese fa sembrava impossibile.
Abbiamo avuto il piacere di ospitare Pietro Labriola qualche giorno fa alla festa per il decimo anniversario di NoiD Telecom, che ha visto anche una ampia partecipazione di colleghe e colleghi; e anche questo qualche mese fa non era prevedibile.
Fino a qualche anno fa le discussioni sul gap di genere erano materia da accademici, roba da circolo Pickwick: nessuno ammetteva che ci fosse un problema e di conseguenza nessuno credeva che il problema fosse da risolvere.
Oggi le cose sono cambiate, si è alzata l’attenzione su questi temi, non solo a livello nazionale, ma mettere in campo azioni concrete sulla equità di genere richiede ancora sofferti compromessi. Le azioni non sono spontanee e richiedono l’introduzione di direttive, come ha dimostrato la recente approvazione in Commissione Europea del progetto sulla parità di genere presentato per la prima volta proprio 10 anni fa nel 2012.
Le donne si rendono conto delle difficoltà che certi percorsi hanno in sé, e delle resistenze che si attivano.
Le professioniste di NoiD sanno che TIM sta intraprendendo un percorso di enorme portata: guardano con responsabilità a questo percorso pronte a fare la loro parte e consapevoli che il riassetto è assolutamente necessario e non più rinviabile.
Anzi vedono in questa discontinuità un’opportunità.
Spesso sono i salti che liberano energie e rendono possibile ciò che prima non lo era: guardate cosa è successo con la pandemia e lo smartworking, che relazione pazzesca fra necessità e opportunità si è creata, nonostante l’urgenza, si sono superate le precedenti resistenze con risultati straordinari, che hanno portato ad una evoluzione, ad un punto di non ritorno su alcune prassi ed abitudini.
E’, perciò, importante che le cose urgenti non abbiano il sopravvento sulle cose importanti (D.Eisenhower); e cioè che nella complessità del percorso e nell’indirizzare i vari obiettivi di business non si perda di vista l’obiettivo della parità di genere, che significa avere più donne nell’organizzazione e che queste donne siano pagate come gli uomini: questo le donne di NoiD si aspettano dal piano di riassetto e questo deve accompagnare i piani operativi che orienteranno il nostro quotidiano.
Cristina Carollo