Smart Working TIM? Yes please!

Interessante risultato del lavoro congiunto tra le associazioni CNQ (Coordinamento Nazionale Quadri) e NoiD di Telecom Italia, pubblicato il 3 maggio 2016 sulla Intranet di TIM.
Il tema? L’esito di un sondaggio tra i colleghi per saggiare il gradimento dell’iniziativa aziendale “Smart Working”.

Ma cos’è il Progetto “Smart Working”?

• Ha l’ambizione di innovare i luoghi ed i modi del lavoro così da equilibrare efficienza produttiva ed attese personali del  dipendente.
• Rende operativo un modello di organizzazione del lavoro con una minore enfasi sulla postazione lavorativa “fissa”, a favore di una modalità di gestione del lavoro affidata maggiormente alla crescita del rapporto di fiducia capo/collaboratore.
• Mira al riconoscimento di TIM al pari di quelle aziende percepite come modello (es. Apple, Google) perché dinamiche, aperte, in continua evoluzione ed in grado di favorire le condizioni per generare il cambiamento, offrendo tempo e spazio all’iniziativa personale.
• Offre la possibilità – per ora sperimentale – di lavorare alcuni giorni pre-definiti del mese da casa e/o da una sede aziendale diversa da quella di assegnazione ma scelta perché più agevole come logistica.
Il risultato del sondaggio è stato più che positivo: lo “Smart Working” piace!

Dall’articolo sulla Intranet TIM:

Al sondaggio hanno partecipato sia professional (50,5%) che responsabili di settore e coordinatori di risorse (21,5 %), insieme a capi progetto (13,1%) ed impiegati (15%).
Ma cosa è emerso di rilevante? A grandi linee abbiamo evidenziato 3 temi:
1. L’interesse a svolgere la propria attività lavorativa in aree di co-working in alternativa agli hub aziendali, al fine di avere una maggiore capillarità di sedi disponibili. Sembra questa, infatti, l’alternativa maggiormente affine a quella in ambiente domestico (che rimane il preferito su tutti);
2. La necessità di avere dei buoni capi ed una buona politica di gestione delle RU, per condividere col proprio Management la nuova modalità di lavoro per obiettivi ed aumentare la QVL (Qualità della Vita Lavorativa);
3. L’attenzione al tema della sicurezza sollevato dal poter lavorare da casa

Se dovessimo sintetizzare in poche parole che cosa significa lavorare in Smart Working per le associate e gli associati di CNQ e NoiD, potremmo dire sicuramente il recupero di tempo impiegato per lunghi spostamenti, con riduzione dello stress, a vantaggio delle performance lavorative. Si apprezza la necessità di una maggior responsabilizzazione sul raggiungimento degli obiettivi prefissati, e di una maggior fiducia necessaria da parte dell’azienda e tra i lavoratori, sia collaboratori che responsabili; l’orientamento al risultato e l’ammodernamento del modello di gestione delle persone e dello stile di leadership si percepiscono come fattori che “sono costretti” a migliorare.

Patrizia Gentile

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